Al Coffi-Cortoglobo omaggio a Bosso - Le Cronache
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Al Coffi-Cortoglobo omaggio a Bosso

Al Coffi-Cortoglobo omaggio a Bosso

Penultima serata per la XVI edizione del «COFFI – Cortoglobo Film Festival Italia» che si tiene dall’8 al 12 dicembre 2021 in versione streaming sul portale www.coffifestival.it La giornata di oggi si apre dalle ore 10.00, con il Coffi-School, premiazione del vincitore per la categoria Spazio Scuola. Alle 19.30, Coffi-Contest, premiazione del vincitore del contest Sottobicchieri d’autore, con la partecipazione della Scuola Italiana di Comix di Napoli: l’iniziativa è dedicata ai film cult che hanno fatto la storia del Cinema. Alle 20.00 per Coffi-Guest, dialogo con Franco Rina, direttore e fondatore del CinemadaMare Film Festival. Quindi presentazione e proiezione de “Il confino è un bosco” di Giorgio Milocco, vincitore del premio Epeo d’Oro, come miglior film della Main Competition di CinemadaMare 2021, il più grande raduno internazionale di giovani film-maker. La pellicola racconta la storia di un uomo alle soglie della terza età, che vive lontano dalla sua terra d’origine ed è tormentato dal senso di colpa. Alle 20.30 Coffi-Movie, presentazione e proiezione del documentario “Ezio Bosso. Le cose che restano” del regista Giorgio Verdelli. Un documentario, che ha emozionato e commosso la Mostra del Cinema di Venezia e che ripercorre la vita e la carriera del direttore d’orchestra, compositore e pianista italiano Ezio Bosso. L’artista viene raccontato con le sue stesse parole, tratte dalle interviste e dalle testimonianze di chi ha avuto l’onore di conoscerlo e viverlo. Un uomo e un artista che ha avuto la forza di andare avanti, grazie soprattutto alla passione all’amore per la sua arte.«L’idea non è nata da me, ma da Nicola Giuliano, produttore de “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino – spiega Giorgio Verdelli, autore del documentario – Conobbi Bosso perché aveva lavorato al film “Il ragazzo invisibile” diretto da Gabriele Salvatores. Lo avevo conosciuto e intervistato nel mio docufilm su Pino Daniele che presentai poi a Vietri sul Mare. Ezio era un grande conversatore. Mi resi subito conto della complessità della sua persona. Questo è un film motivazionale, non è il solito documentario musicale. Si racconta la musica, ma anche la persona, con la sua caratura artistica, quasi filosofica. Tutti lo conoscono da Sanremo in poi. Ma c’è tutto un percorso e noi abbiamo raccontato il prima, quando era un musicista di colonne sonore, contrabbassista. Abbiamo materiale inedito, cose che molti non sapevano. Abbiamo iniziato a fare una ricerca di materiali con la famiglia. Non volevo neanche mandare il lavoro a Venezia perché eravamo in ritardo. Nicola ha insistito e ha avuto ragione. La gente deve aspettarsi un romanzo di formazione, il percorso di una persona che cresce anche dolorosamente. Sembra strano, ma in qualche modo la malattia lo ha perfezionato nella musica. Nel doc, siamo partiti da Salvatores. C’è molto della Campania. Lui amava Napoli. Suoi amici erano Silvio Orlando, Enzo Decaro. Ha suonato anche al Teatro Verdi di Salerno che ha molto amato. L’apertura e chiusura del film sono state realizzate al Macellum di Pozzuoli dove gli venne consegnato il Premio Civitas».La quarta serata del Coffi si chiude alle 21.00: Coffi-Finals con presentazione e proiezione dei corti Finalisti della categoria Sguardi d’Autore.